XXV Congresso AIOL

Sessioni Plenarie e Speciali

I soci potranno indicare la loro preferenza per l’inclusione dei contributi orali e/o poster nelle sessioni plenarie o speciali.


Sessioni Plenarie

Le tematiche oggetto delle sessioni plenarie saranno definite in base alle tipologie di contributi sottomessi al Congresso. Le sessioni regolari saranno aperte da plenary lectures a invito (35 min. + 10 min. discussione).


Sessioni Speciali

Tutte le sessioni speciali potranno essere aperte da una opening lecture di 30 minuti ciascuna, inclusa la discussione, da individuare tra i contributi orali proposti nelle singole sessioni. I responsabili/chair delle sessioni speciali saranno contattati dalla segreteria organizzativa prima della finalizzazione del programma.

SESSIONE SPECIALE 1 – Nuove prospettive nell’ecologia marina integrata: dalla biodiversità ai servizi ecosistemici.

Domenico D’Alelio, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Napoli, domenico.dalelio@szn.it
Silvia Bianchelli, Università Politecnica delle Marche, silvia.bianchelli@staff.univpm.it
Mauro Celussi, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Trieste, mcelussi@inogs.it

Siamo appena entrati nella Decade dedicata dalle Nazioni Unite alle “scienze del mare per lo sviluppo sostenibile”. Contemporaneamente, l’umanità sta affrontando una delle più gravi crisi economiche e sociali dovute alla pandemia da SARS-CoV-2. Mai come in questo momento il progresso scientifico si configura ulteriormente come un elemento fondamentale per la resilienza della popolazione umana. Nel recente European Green Deal, l’Europa si pone come obiettivo la crescita socio-economica dell’Unione basata sul benessere, tutela e recupero degli ecosistemi, compresi quelli marini. La piena valutazione, la comprensione ed il potenziale recupero del degrado che gli ecosistemi marini stanno sperimentando ad opera dei singoli impatti antropici e delle loro interazioni richiede un’accurata valutazione scientifica, basata sia sull’integrazione degli approcci di studio più tradizionali con quelli più innovativi sia sull’adozione di nuovi schemi concettuali in grado di integrare i dati raccolti da diverse discipline, incluse le scienze economiche e sociali. La base di conoscenze scientifiche acquisite ha bisogno di integrarsi con la ricerca socio-economica, coinvolgendo un’ampia comunità di portatori di interesse, con cui condividere non solo i risultati, ma anche l’individuazione delle priorità della ricerca, per poter affrontare efficacemente il recupero e la salvaguardia delle risorse acquatiche minacciate dai cambiamenti globali.

SESSIONE SPECIALE 2 – Ecosistemi fluviali italiani: caratteristiche, biodiversità, gestione e minacce nell’era del cambiamento globale.

Stefano Fenoglio, Università degli Studi di Torino, stefano.fenoglio@unito.it
Maria Cristina Bruno, Fondazione E. Mach, S. Michele all’Adige, cristina.bruno@fmach.it
Alex Laini, Università degli Studi di Parma, alex.laini@unipr.it
Elisa Falasco, Università degli Studi di Torino, elisa.falasco@unito.it
Mattias Gaglio, Università degli Studi di Ferrara, gglmts@unife.it

L’Italia è una nazione europea più ricca e diversificata per quanto riguarda gli ambienti fluviali. La nostra penisola presenta un’impressionante varietà di sistemi lotici, dal grande Po alle fiumare meridionali, passando per i torrenti alpini e appenninici. I sistemi lotici italiani ospitano un’enorme biodiversità, a tratti ancora praticamente inesplorata, e svolgono fondamentali funzioni ecosistemiche. Al contempo i nostri fiumi sono sempre più alterati da pressioni locali (alterazioni idromorfologiche, contaminazione chimica, invasione di specie alloctone) e globali (innalzamento termico, incremento estremi idrologici). Questa sessione si propone di raccogliere i contributi dei ricercatori che, sotto diversi punti di vista, si occupano di sistemi fluviali italiani, al fine di migliorare la collaborazione e le strategie di gestione di questi straordinari ambienti.

SESSIONE SPECIALE 3 – Mescolamento, trasporto e dinamiche termiche in fiumi, laghi e mare: dialogo tra fisica e biologia.

Sebastiano Piccolroaz, Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne, Università degli Studi di Trento, sebastiano.piccolroaz@epfl.ch / s.piccolroaz@unitn.it
Ulrike Obertegger, Fondazione E. Mach, S. Michele all’Adige, ulrike.obertegger@fmach.it
Marco Toffolon, Università degli Studi di Trento, marco.toffolon@unitn.it
Francesco Maria Falcieri, ISMAR-CNR, Venezia, francesco.falcieri@ve.ismar.cnr.it

Nei corpi idrici la redistribuzione di energia e sostanze disciolte è controllata dai flussi turbolenti che animano le loro acque. Ciò influenza direttamente i processi fisici, chimici e biologici di questi sistemi attraverso l’attivazione di cicli retroattivi tra componenti biotiche e abiotiche. Le interazioni tra i processi in gioco sono numerose e complesse, e ricoprono un ruolo fondamentale nel determinare lo stato ecologico dei corpi idrici. La comprensione di tali interazioni offre ancora oggi sfide scientifiche in cui la sinergia tra più discipline è essenziale. La sessione vuole favorire la connessione tra ricercatori in differenti aree disciplinari, che si occupano degli effetti di mescolamento, trasporto, flussi di interfaccia (acqua-atmosfera, acqua-sedimenti) e dinamiche termiche sulle componenti biotiche e abiotiche in fiumi, laghi e mare.

SESSIONE SPECIALE 4 – La ricerca sui grandi laghi subalpini tra analisi di serie storiche di dati e nuovi approcci di studio.

Michela Rogora, IRSA-CNR, Verbania, michela.rogora@irsa.cnr.it
Nico Salmaso, Fondazione E. Mach, S. Michele all’Adige, nico.salmaso@fmach.it
Barbara Leoni, Università degli Studi di Milano Bicocca, barbara.leoni@unimib.it

I laghi profondi subalpini rappresentano una risorsa di enorme valore ambientale ed economico. La ricerca su questi ambienti è in costante evoluzione, anche allo scopo di supportare gli Enti preposti alla loro salvaguardia e gestione: accanto all’analisi delle serie pluridecennali di dati, elemento fondamentale per comprenderne l’evoluzione, si stanno affermando approcci di studio basati su tecnologie innovative, quali le tecniche di barcoding molecolare, l’utilizzo di immagini satellitari e il monitoraggio ad alta frequenza. Grande rilevanza hanno inoltre le ricerche su microinquinanti e contaminanti emergenti. La sessione speciale mira a riunire contributi interdisciplinari sullo stato della risorsa idrica nei grandi laghi subalpini e sulla loro evoluzione recente, nel contesto delle pressioni antropiche e dei cambiamenti climatici in corso.

SESSIONE SPECIALE 5 – Ecosistemi acquatici freddi: fortezze di biodiversità sotto il fuoco del cambiamento globale.

Monica Tolotti, Fondazione E. Mach, S. Michele all’Adige, monica.tolotti@fmach.it
Andrea Lami, IRSA-CNR, Verbania, andrea.lami@irsa.cnr.it
Giampaolo Rossetti, Università degli Studi di Parma, giampaolo.rossetti@unipr.it

Gli ecosistemi acquatici freddi, siano essi posti alle alte altitudini o alte latitudini, svolgono un cruciale ruolo di sentinelle del cambiamento globale, in quanto reagiscono rapidamente e intensamente anche a perturbazioni di piccola entità. Nonostante questi ecosistemi siano di norma poco esposti all’impatto umano diretto, essi sono soggetti a crescenti impatti umani indiretti e diffusi (es. deglaciazione, inquinanti emergenti) che rischiano di intaccare il ruolo ecologico di questa risorsa preziosissima per l’utilizzo umano e la conservazione della biodiversità. Questa sessione mira a raccogliere i contributi dei ricercatori che studiano l’ecologia e la vulnerabilità di acque montane, alpine, o polari, al fine di promuovere la conoscenza e lo sviluppo di strategie di gestione attraverso la contaminazione e la collaborazione tra gruppi di ricerca.

SESSIONE SPECIALE 6 – Inquinamento da microplastiche negli ambienti marini e d’acqua dolce: stato delle conoscenze, approcci ed esperienze di governance.

Alessandro Cau, Università di Cagliari, alessandrocau@unica.it
Silvia Galafassi, IRSA-CNR, Verbania, silvia.galafassi@cnr.it

Il tema delle microplastiche e, più in generale, del cosiddetto “plastic litter” negli ambienti acquatici sta generando sempre più interesse nel mondo scientifico e in quello della governance ambientale. Sebbene i polimeri plastici siano in uso da decenni, poco ancora però si conosce relativamente al loro comportamento in ambiente e agli effetti sul biota. Inoltre risultano ancora poco definiti gli standard operativi per il monitoraggio ambientale. Questi aspetti da un lato stimolano la ricerca scientifica ma, dall’altro, rendono la governance ambientale ancora poco incisiva. Questa sessione speciale vuole portare sul tavolo della discussione i più recenti lavori di approfondimento scientifico sull’argomento, le progettualità in corso e le esperienze di governance sviluppatesi sul territorio nazionale. La sessione, pur mantenendo un carattere prettamente scientifico, è aperta a contributi anche da parte di Istituzioni, Enti, Associazioni, gruppi di lavoro, ed aziende, che si occupano di governance ambientale con particolare riferimento alla tematica in oggetto.